Pantano

Altitudine: 646 m. s.l.m.
Beni culturali:
  • Chiesa Parrocchiale di S. Martino XVII sec. ( patrono 11 novembre);
  • Cà Morelli, portale in pietra con zigrinatura incrociata a losanga, 1600;
  • Cà Pietro, borgo rurale con oratorio del 1700 e struttura a torre;
  • Casino, edificio con torre (1700);
  • Chieresa, oratorio Madonna delle Piagne (1900);
  • Corbella, struttura a torre;
  • Croce, nucleo con edifici del ‘500;
  • Monteferrara, palazzo con oratorio (1600);
  • Portola, palazzo settecentesco;
  • Valcava, corte rurale con casa-torre;
  • Valferrara, edifici scalari con torre del XVI sec.
Escursioni naturalistiche: Passeggiate nei boschi lungo i sentieri con segnavia bianco-azzurro; “Sentiero Matilde”; Cascata delle vene del torrente Tresinaro.
Principali manifestazioni: Pantano in festa (15 agosto).
Acquistare: Pane, salumi, Parmigiano-Reggiano, biscotti.
Il territorio di Pantano è compreso a sud-est nel bacino del torrente Tresinaro e a nord-ovest, su una assolata altura, nel bacino del torrente Tassobbio.
Dall’alto delle sue colline si può godere di una bella panoramica sulle frazioni circostanti e sui crinali del monte Valestra e del monte Fosola, ammirando il mutare dell’Appennino nelle diverse stagioni.
Sotto il profilo naturalistico, l’ambiente presenta notevoli motivi di interesse, dai boschi cedui ai laghetti affioranti nelle conche, ai campi punteggiati di fiori.
La suggestiva cascata delle Vene del torrente Tresinaro si costituisce in corrispondenza di una stretta soglia arenacea, compiendo un salto di diversi metri; le sue acque si mescolano via con numerose sorgenti fortemente calcaree che producono calcificazioni su rami, ciottoli, tronchi e quant’altro incontrino lungo il percorso, plasmando curiose concrezioni.
Gli itinerari escursionistici più ambiti da turisti e villeggianti e nel complesso facilmente percorribili, anche in bici, sono caratterizzati da generosa vegetazione e tranquillità: monte Portola, Branciglia, Pianezzo, Poncema; Valcava; Ansagna; Croce di Putrella, Valferrara, sono l’ideale per una sana gita tra il verde.
In prossimità dell’abitato di Canicchia corre l’antico ”Sentiero Matilde”, proveniente da Casina: qui un segnale verticale indica su frecce metalliche la meta intermedia, la tappa e i tempi di percorrenza, che nello specifico ci indirizzano al nucleo rurale di Valcava, su uno splendido cocuzzolo. Giunti alla sommità del colle, potremo ammirare un complesso settecentesco a corte chiusa, articolato in diversi fabbricati: tra questi, uno cinquecentesco con torre terminante a colombaia ed uno padronale con bella meridiana, casa natale del famoso pianista e compositore Luigi Valcavi (1853-1945).
Esternamente alla corte, raggiungeremo quindi l’oratorio dedicato a S. Vincenzo Ferrari e, poco distante, una postazione panoramica privilegiata, da cui gettare uno sguardo sull’incantevole paesaggio meridionale, caratterizzato da bosco di roverella, cerro e alcune belle compagini spontanee di pino silvestre, relitto di epoca glaciale.
Il nostro percorso potrà allora proseguire verso Croveglia o in altre direzioni ugualmente ricche di significativi elementi culturali e architettonici che mirabilmente si inseriscono nel paesaggio, come la secentesca chiesa parrocchiale di S. Martino, che incontreremo su un verde prato poco oltre l’antivo nucleo del paese.
Il suo ricco interno presenta tre navate e quattro altari laterali che custodiscono tele di epoche diverse dedicate alla Beata Vergine del Rosario, S. Pietro apostolo, S. Antonio da Padova e S. Sebastiano.
Spicca nell’ingresso laterale un capitello in marmo, proveniente dalla romanica pieve di S. Vitale ed attualmente adibito ad acquasantiera.
A Monteferrara, vicino a Branciglia, troveremo invece un pregevole edificio padronale caratterizzato sul fronte da un’imponente meridiana; sul fianco, oltre la strada, l’oratorio secentesco dedicato alla Beata Vergine di Loreto è arricchito da un campaniletto a vela che annuncia con suono gentile l’inizio delle funzioni.

Poco distante, in direzione settentrionale, farà la sua apparizione una delle numerose maestà di Pantano, più che altrove, caratterizzano i punti di maggiore passaggio e segnano le contrade con un messaggio di rispetto e devozione. Per invitarci a conoscere meglio il paese e le sue tradizioni culturali e gastronomiche, l’ospitale popolazione e l’attiva pro-loco organizzano ogni anno, il 15 agosto, piacevoli momenti di incontro, culminanti nella rappresentazione di commedie-brillanti, in lingua o in dialetto: L’ampio e attrezzato teatro parrocchiale registra allora il tutto esaurito e i proventi, per tradizione, sono destinati a scopo benefico, su progetti ben definiti.

da “Conoscere Carpineti” di Diva Valli e Stefania Beretti