Le piante

La vegetazione nel territorio carpinetano è quella tipica dell’Appennino emiliano, in gran parte caratterizzata da un aspetto selvaggio e incontaminato. La media altitudine, il clima non troppo rigido in inverno, il tipo di terreno unitamente ai modesti interventi umani, fa sì che l’ambiente sia ideale per lo sviluppo di diverse specie vegetali. A rendere interessante l’aspetto botanico del territorio non è però tanto il numero delle specie presenti, tutto sommato modesto, quanto la rarità di molte di esse.

I boschi sono composti di specie rare di Querce, fra cui
la Roverella, accompagnata nelle zone esposte a sud dall’Orniello. Molto diffusi sono anche il Carpino Nero e il Carpino Bianco da cui deriva il toponimo del capoluogo. Numerosi anche gli esemplari di Acero, di Biancospino e di Frassino. Più rari sono i Faggi, di cui però se ne possono ammirare alcuni secolari esemplari in prossimità della cima del monte Fosola. Nelle zone più aride e soleggiate si trovano sovente piante di Ginepro (utilizzate per la produzione del tipico liquore Gineprino),
la Rosa Canina, il Biancospino, e
la Ginestra. Nella valle del tresinaro, in corrispondenza di terreni scarsamente fertili, esistono alcune macchie di Pino Silvestre, la cui presenza desta curiosità, essendo le caratteristiche climatiche di questa zona non propriamente adatte allo sviluppo della pianta. La presenza del Pino Silvestre è, infatti, interpretata come ultima testimonianza del raffreddamento climatico legato alle glaciazioni. Adatta a climi più freddi, questa pianta era molto diffusa in un lontano passato, durante il periodo glaciale, quando la temperatura media annuale era molto più bassa. Il riscaldamento e la mitigazione del clima avvenuto in seguito hanno reso la sopravvivenza del Pino Silvestre via via più difficoltosa alle latitudini più basse, poiché la comparsa delle piante a foglie caduche rendeva molto dura la competizione. Diversi esemplari riescono ancora a resistere nella valle del Tresinaro perché sono maggiormente adattabili al terreno argilloso che ivi si trova, rispetto alle piante con cui si contende le risorse.