Il sito archeologico dell’importante Pieve di San Vitale sorge in corrispondenza di un pianoro erboso situato a circa 4 Km ad est del Castello delle Carpinete. Non è noto l’anno di formazione della Pieve, che da taluni autori è fatta risalire al periodo bizantino; già plebana nel 1083, l’edificio fu riconsacrato nel 1145, epoca in cui venne quasi completamente ricostruito. L’edificio, di cui rimane la descrizione, era a tre navate, delimitato da absidi semicircolari, separate da due colonnati. L’edificio fu abbandonato intorno alla metà del XVIII secolo, trasferendo le funzioni religiose nella sottostante chiesa di santa Caterina. All’interno dei quest’ultimo edifico è stata trasportata recentemente anche l’antica mensa d’altare di san Vitale. All’interno di cinque piccole nicchie disposte a croce sulla superficie della mensa erano conservati importanti reliquie, in parte purtroppo manomesse. E’ stato solo possibile recuperare due vasetti in vetro apodi, di antica fattura, ed elevato pregio storico artistico, recanti tracce di tessuti e frammenti lignei. Alcune latrine plumbee che ricoprivano i reliquari ne attestano il contenuto: “Legno della croce di Cristo”, “ossa di san Vitale”, ecc. Dell’antica Pieve rimane attualmente visibile soltanto il nartece, ridotto a cappella negli anni ’30, ed un breve tratto del muro perimetrale, rivolto a sud. Il nartece conserva l’originale portale quadrangolare affiancato da semicolonne capitellate in arenaria, sormontate da una lunetta perimetrata da una fascia decorata ad intreccio. La muratura del manufatto è in conci di pietra orsata disposta in corsi paralleli, con interclusi in cotto; nel retro dell’oratorio, seminascosto da una fittissima vegetazione, è visibile il piede dell’abside principale. Frontalmente all’antico portale plebano si innalza un altro fabbricato a pianta quadrata, tipologicamente attribuibile al XVI-XVII secolo, originariamente adibito a canonica, al cui interno, a livello del piano terreno, sono conservati pregevoli elementi scultorei, probabilmente appartenenti alla chiesa preromanica. I manufatti, che sono stati gravemente danneggiati da azioni vandaliche, consistevano in colonnine monolitiche con capitelli scolpiti antropomorfi. Dalla Pieve di San Vitale provengono altri pregevoli capitelli, opera probabilmente di maestranze campionasi, attualmente conservati presso numerose chiese del carpinetano e nella curia di Reggio Emilia.