Le case a torre sono un esempio d’architettura rurale caratteristica della collina reggiana. Il territorio comunale di Carpineti ne ospita cinquanta, detenendo il primato della provincia di Reggio Emilia. Si tratta di strutture a metà fra l’abitazione e la fortificazione difensiva tipica delle maestose rocche feudali medievali, diffusesi nel Carpinetano nel periodo fra il XV e il XVII secolo. Appannaggio delle famiglie più abbienti, esse rappresentano molto bene ancora oggi l’esigenza di protezione e difesa che esse avevano nei confronti di briganti e nemici. La loro costituzione architettonica può essere ricondotta sostanzialmente a due diversi stili, che rispecchiano periodi storici differenti. Le più antiche erano essenzialmente robusti rifugi ben attrezzati con feritoie, balestriere, archibugiere e caditoie, in cui il signore e i suoi fidi potevano all’occorrenza rifugiarsi. Portali sopraelevati, raggiungibili soltanto grazie a scale di legno che potevano facilmente essere ritratte, ne rendevano difficile l’accesso ai nemici. In un secondo tempo, diminuite le necessità difensive in seguito allo stabilizzarsi delle condizioni politiche, le case a torre acquistarono un ruolo più puramente abitativo, nonché simbolico, del potere dei proprietari. Attorno alle case a torre sorgevano sovente piccole borgate, a testimonianza del ruolo centrale del signore nell’economia locale, in grado di creare piccole aree di sviluppo rurale.
Le case a torre
A volte vere e proprie torri isolate, a volte collegate ad un’abitazione tradizionale, le case a torre sono sostanzialmente costituite da un’edificazione dall’ampia base quadrata, spesso con basamento allargato. Sono articolate su tre o più piani, differenti per uso e allestimento. Le murature sono costituite prevalentemente da pietre di facile recupero sul luogo. L’arenaria che costituisce molti degli affioramenti montagnosi del carpinetano (Monte Valestra, per esempio) era utilizzata per le pareti e le solide pietre angolari. Gli ambienti interni delle case a torre più antiche erano raggiungibili attraverso un ingresso difensivo sopraelevato, ed erano dotati di rade e piccole finestre che evitavano la dispersione del calore ed aumentavano la sicurezza. Il piano al quale si accedeva mediante la scala di legno rimovibile, era adibito ad accogliere la famiglia durante il giorno. Un ampio focolare garantiva il riscaldamento del primo piano e di quello successivo, in cui erano ricavati i giacigli per la notte. Le stanze del piano superiore erano piccole e separate da esili pareti, costituite anche soltanto da rami intrecciati rivestiti da uno strato d’intonaco. In seguito alle mutate condizioni di vita dovute all’aumento del benessere e dei requisiti di sicurezza, le case a torre subirono progressive modificazioni stilistiche che ne ridussero le caratteristiche riconducibili agli scopi difensivi, ingentilendone i tratti. I costruttori si specializzarono e si adoperarono per ricavare spazio anche per decorazioni ed espressioni artistiche.
L’aspetto più aggraziato nelle proporzioni e nelle forme delle case a torre del secondo periodo, le decorazioni, le sculture e gli affreschi con cui furono arricchite, le rendono oggi preziose testimonianze di un’antica arte rurale, tipica di queste terre. In molte di esse viene inserito un ulteriore piano riservato a ruolo di colombaia: colombi, piccioni e rondoni, erano in quell’epoca un’importante risorsa alimentare. La muratura in arenaria viene integrata con mattoni di terracotta, utilizzati per variare l’aspetto cromatico della struttura e per la costruzione di cornici e cordoli (presenti soprattutto nella parte superiore, in corrispondenza della colombaia). Non di rado le finestrelle d’accesso dei colombi sono decorate con tecniche ad affresco molto colorate, fori per la nidificazione di rondoni costituiscono inoltre un motivo di variazione nella zona sottostante il tetto a quattro spioventi. Curiose sculture dall’aspetto tondeggiante vengono incastonate lungo le pareti a scopo propiziatorio, volti umani scolpiti in grosse pietre sono rintracciabili nelle case a torre meglio conservate. Anche i vani interni sono impreziositi grazie ad una maggiore attenzione estetica, l’ambiente del focolare viene abbellito da affreschi disposti in fasce sulle pareti. Oggigiorno molte case a torre sono ancora abitate. Alcune adibite a residenza estiva, altre vere e proprie prime abitazioni, possono essere osservate in numerose frazioni del comune, a costituire scorci di una bellezza d’altri tempi.
Le case a torre sono diffuse per tutto il territorio comunale. Consigliamo di andarle a scoprire spostandosi per i borghi medievali, sia nella valle del Tresinaro che in quella del Secchia. Pressoché ogni borgata possiede la propria casa a torre, e spostarsi fra le vallate alla ricerca di questi piccoli tesori è senz’altro un’esperienza meritevole.