Pontone

Altitudine: 642 m. s.l.m.
Beni culturali:
  • Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta XVII sec. (patrono 15 agosto);
  • Iatica, nucleo con casa-torre;
  • Saccaggio, nucleo con case a torre XV – XVI sec.;
  • Saccheggiana, nucleo con casa-torre e oratorio settecentesco;
  • S. Maria Maddalena, oratorio XIII sec.
Escursioni naturalistiche: Stetta di Pontone sul monte Fosola; Monte Lagoforno; “Sentiero Spallanzani”.
Principali manifestazioni: Tapognana, Festa del vino nuovo (novembre);
                                                Velluciana, Festa del contadino (luglio-agosto).
Acquistare: Saccaggio, az. La Natura, prodotti biologici vegetali; Stetta, az. Agricola Il Castagno, castagne secche, farina e marroni; Gna, az. Agricola Campani e Guglielmi, allevamento cinghiali: vendita carne fresca e surgelata, salumi.
Pontone, una delle frazioni più estese, è situata nell’estrema parte sud-ovest del comune, in una posizione del tutto privilegiata tra i rilievi dei monti Fosola e Lagoforno, dai quali si spazia sulla valle del Secchia e le lontane vette dell’Appennino, nonché sulla Pietra di Bismantova, il grande tavolato di calcarenite divenuto una delle caratteristiche più rappresentative della montagna reggiana.
Il territorio è caratterizzato da diversi nuclei rurali sparsi, incorniciati da un paesaggio di notevole interesse ambientale e naturalistico, con tipologie di pregevole valore storico e culturale, come la chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta, edificata sul colle dominante l’abitato di Pontone.
La chiesa ha origini molto antiche: fu consacrata infatti nel 1151, come attesta l’incisione del millesimo nella pregevole mensa d’altare.
La ristrutturazione del XVII sec. ha conservato in gran parte l’essenzialità dello stile, soprattutto all’esterno; l’interno ad unica navata custodisce tre altari ed un prezioso capitello marmoreo collocato a parete, proveniente dall’antica pieve di S. Vitale e raffigurante due teste leonine contrapposte ed unite alla nuca.
Tra i borghi che suggeriscono l’invito ad una sosta, incontriamo Saccaggio, nucleo di grande spessore culturale raggiungibile da una strada panoramica di notevole interesse.
Due massicce torri del XV – XVI sec., le tipiche costruzioni fortificate di origine tardo-medievale, svettano alte tra le case e fanno ancora bella mostra del loro orgoglioso passato.
L’edifico più antico, a pianta quadrangolare, si sviluppa su tre livelli terminanti con una colombaia e una copertura a due falde; conserva un portale ad ogiva e finestre riquadrate.
Il secondo, quasi cadente nel suo insieme, è privo di copertura e devastato all’interno.
La pianta quadrata si sviluppa su quattro livelli, con finestrelle a ruota in laterizio sui quattro lati: nel fianco orientale sono inserite due grosse mensole in arenaria, testimonianza di una rara bertesca.
Questo borgo, nell’agosto del 1944, fu tristemente oggetto di rappresaglia da parte di truppe naziste, a seguito della segnalazione di partigiani tra la popolazione; vennero arrestati tutti gli uomini, razziati i viveri e incendiati i fienili. La tragedia ebbe un epilogo drammatico il giorno successivo ( 6 agosto), quando i tedeschi fucilarono a caso cinque uomini del gruppo, rilasciando gli altri terrorizzati e sconvolti.
A ricordare quel tragico evento e quelle povere vittime innocenti, sorge oggi in un’aia un bel monumento realizzato dagli alpini e dai volontari del luogo.
Scendendo dal colle della chiesa di Pontone, percorrendo pochi chilometri su strada asfaltata, si raggiunge Saccheggiana, da segnalare per il significativo complesso rurale oggetto di recente e accorto restauro, che ha messo in luce una struttura con torre del XVI sec. con bel portale in arenaria ad arco a tutto sesto e, sul fianco, un loggiato a tre luci sostenute da colonnine cilindriche in cotto.
Di estremo interesse è l’oratorio settecentesco che sorge di fronte al nucleo; la facciata a capanna è impreziosita da un portale architravato sormontato da un frontespizio spezzato a volute, stemmato al centro e concluso da una finestrella quadrilobata.
Sul fianco meridionale si nota la traccia di una meridiana.
Tra i luoghi naturali che offrono scenari incantevoli per passeggiate ed escursioni, tra campi aperti e comode carraie in ambiente agrario curato ed armonioso, ricordiamo quelli del monte Fosola sul “Sentiero Spallanzani”, dove castagni secolari di grande bellezza proteggono un variegato sottobosco di fioriture, felci, piante di fragole e funghi.
Nei punti più in rilievo e panoramici, è facile avvistare gheppi e poiane mentre in volo perlustrano l’area a caccia di rettili o piccoli mammiferi.
Nei pressi dell’antico oratorio di S. Maria Maddalena (XIII sec.), una rete di comodi sentieri conduce ai boschi di quercia e castagno del monte Lagoforno dove, dopo un breve cammino, si incontra un enorme masso di arenaria con cavità naturale, utilizzata anticamente, come confermano gli anziani del luogo, per l’essiccazione delle castagne; più recentemente, vi trovarono rifugio gli uomini che fuggivano dai rastrellamenti tedeschi.
In questi castagneti, come in quelli di Stetta Pontone e del monte Fosola, è facile imbattersi in metati di antichissima origine ricoperti con lastre in arenaria e preceduti, a volte, da un porticato.
Completano il quadro dell’ospitalità locale le simpatiche feste paesane organizzate da pro-loco molto attive.
A Velluciana, nel periodo luglio-agosto, è ormai consuetudine ritrovarsi numerosi alla Festa del contadino, un’occasione da non perdere per gustare i prodotti tipici che riserva la genuina cucina locale e per ballare fino a tarda notte con musica di tutti i tempi.
Altrettanto frequentata ed apprezzata è, a novembre, la Festa del vino nuovo a Tapognana, che riunisce tavolate di amici pronti a gustare l’ottimo vino novello e le specialità della cucina che sapientemente sa esaltare.

Completano l’atmosfera gioiosa della festa buone fisarmoniche o allegre orchestrine, che invitano al ballo coppie di ogni età o chiamano al canto gli appassionati di intramontabili arie popolari.

da “Conoscere Carpineti” di Diva Valli e Stefania Beretti