Altitudine: 556 m. s.l.m.
Beni culturali:
- Chiesa parrocchiale Maria Ausiliatrice;
- Chiesa di S. Prospero, XVII sec. (patrono: 24 novembre);
- Palazzo amoretti, XVI sec.;
- Piazza Matilde di Canossa;
- Casa Beretti, nucleo rurale con casa-torre XVII sec.;
- Giavello, nucleo rurale con casa-torre XVII sec.
Escursioni naturalistiche: “Sentiero Matilde”
Principali manifestazioni: Fiera di S. Vitale, 28-29-30 agosto.
Acquistare: Parmigiano-Reggiano, salumi, pane, gnocco con panna, torte, cappelletti, “barzigole” di pecora.
Carpineti, il capoluogo comunale dove trovano sede i principali servizi ed i maggiori insediamenti produttivi territoriali, sorge alla base del monte Antognano, declinando a nord nell’ampia vallata del Tresinaro.
Con ogni probabilità la località si è sviluppata contemporaneamente alla costruzione dell’imponente castello medievale avvenuta intorno al 960-980; da allora uomini intraprendenti hanno avviato nei secoli attività di elevato prestigio non soltanto economico, ma anche sociale.
Rappresentano motivo di attrazione turistica e di villeggiatura l’aria salubre, le suggestive bellezze paesaggistiche, le emergenze architettoniche di indiscusso valore culturale ed artistico. Giungendo nel centro storico di Carpineti, si resta piacevolmente colpiti dal raffinato arredo urbano, dall’accurato restauro di alcune abitazioni in arenaria e dai nuovi servizi, che ampiamente qualificano il comune nella provincia reggiana.
Un caratteristico acciottolato ci invita in piazza Matilde di Canossa, la più antica del paese, corrispondente all’antico “Mercatus Antoniani”, già attestato in documenti del 1132 che lo fanno risalire ad epoca canossana. Già allora vi compaiono “stazioni” commerciali ( cioè fondachi, depositi di merci) e “apoteche”, sicuramente consolidate e arricchite nel tempo come dimostrano gli “Statuti di Carpineti”. Nel documento del 1494, infatti, la richiesta di consentire il mercato di “Carpinete” viene rivolta in questi termini al duca Ercole I d’Este “ Alla illustrissima et excellentissima dominatione. Le espono per parte del comune et huomini delle Carpinete….di poter fare un mercato lie de quindeci dì in quindeci dì, et poscia per vostra signoria confermato. Quale mercato molto risulta a utilitate prima di vostra signoria, poscia etiam de detti huomini per la moltitudine grande di persone…”
Nei secoli successivi, alla pratica mercantile vennero associate attività di ordine giuridico: si passavano in giudizio e si penalizzavano pubblicamente reati di lieve entità, approfittando della folla del mercato.
Lo schema urbanistico è sostanzialmente quello che ritroviamo nei documenti della prima metà del 1400, allorché il Carpinetano fu assoggettato al dominio estense: uno spazio chiuso e fortificato, eretto su una collinetta emergente dai prati sottostanti, una struttura medievale giunta pressoché immutata fino ai nostri tempi.
Si affaccia sulla piazzetta il municipio, un edificio imponente risalente al 1700, caratterizzato da una graziosa torretta sagomata posta al vertice e da evidenti tracce di un’antica struttura a torre sul fianco meridionale.
Il palazzo Amoretti sorge frontalmente al municipio e presenta un volume articolato ad una torre cinquecentesca, che evidenzia in parte le caratteristiche originarie a seguito di una ristrutturazione dei primi decenni del ‘900.
Non sfuggono all’attenzione del visitatore il portale stemmato dell’antica famiglia Beretti, l’originale loggia lignea intagliata e la meridiana rivolta a levante; all’interno si trova un oratorio dedicato a S. Filippo Neri. Al centro della piazza si innalza il monumento alla S. Croce, voluto nel 1685 dagli abitanti in conclusione di un lungo periodo di carestia e poi trasformato in sacrario per i caduti della prima e seconda guerra mondiale, i cui nomi incisi su lastre bronzee.
Usciti dalla piazza, su un poggio a meridione, si intravede la chiesa parrocchiale Maria Ausiliatrice (1970), meritevole di una visita per la presenza di un vasto affresco a tinte grottesche del grande artista conterraneo Carlo Bazzani, scomparso nel 1997.
L’opera, che sovrasta l’altare maggiore, rappresenta tre passi significativi delle sacre scritture: alla sinistra il sacrificio di Isacco, al centro la samaritana al pozzo, sulla destra il buon samaritano; le immagini simboleggiano rispettivamente le tre virtù teologali: fede, speranza e carità.
E’ possibile inoltre ammirare antichi manufatti in pietra arenaria provenienti dalla pieve di S. Vitale come il fonte battesimale, capitelli, colonne e il sostegno della mensa d’altare della navata sinistra, un capitello caratterizzato da motivi spiraliformi toccati da coda leonina (in origine esso appoggiava sul primo dei tre archi delle navate della pieve).
Lasciando il paese, lungo il tratto nord-occidentale, si può raggiungere la vicina borgata di Casa Beretti, dove si trovano edifici rurali di grande pregio storico. Tra questi spicca una casa-torre secentesca a quattro livelli, conclusa da una colombaia con rosone a ruota e ingentilita da un cordolo a dente di sega; fori per rondoni e finestrelle rade riquadrate in arenaria completano la facciata. Scendendo nella sottostante vallata, visiteremo poco oltre la secentesca chiesa di S. Prospero, cui si accede da un portale in arenaria con bugne piatte, recante in chiave il millesimo “1609”. L’interno, molto curato, racchiude affreschi e tele del XVII – XVIII secolo.
Altra visita interessante verrà riservata al nucleo rurale cinquecentesco di Giavello, dove alcuni vetusti edifici sono articolati ad una torre a pianta quadrata con parametro in arenaria.
Poco prima dell’abitato di Casa Beretti, si può deviare a sinistra su una carraia che in breve conduce a una collinetta tra i coltivi: qui una suggestiva panoramica consente di individuare ben otto frazioni diverse disposte a raggiera: partendo da sinistra si notano S. Donnino, S. Biagio; Marola, Pantano; Piago; Valestra; S. Caterina e S. Andrea.
Da questa località si raggiungono facilmente le tranquille borgate di Riana e S. Donnino con i vicini sentieri.
Altre escursioni si possono infine effettuare imboccando, in prossimità della chiesa parrocchiale di Carpineti, il “Sentiero Matilde”, che in un’ora di cammino conduce al castello di Carpineti sul crinale spartiacque, nel punto dove il percorso è intersecato dal “Sentiero Spallanzani” che ad oriente conduce alla pieve di S. Vitale e ad occidente sul monte Fosola.
In entrambi i casi il tempo di percorrenza si aggira intorno ad un’ora e mezzo di cammino. Tra le manifestazioni tradizionali e folcloristiche più significative di Carpineti è da ricordare la millenaria Fiera di S. Vitale che ogni anno, nelle giornate del 28-29-30 agosto, attira una vivace moltitudine di visitatori grazie ad iniziative culturali, commerciali e di svago, arricchite dalla magica atmosfera di un grande spettacolo di fuochi d’artificio: un tripudio di luci e colori che concludono le manifestazioni dell’ultima sera.
da “Conoscere Carpineti” di Dva Valli e Stefania Beretti